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El Reglamento del Pasaporte de Vacunas – Privilegio della lingua inglese: proposta di GEM+

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COMUNICATO STAMPA

 

GEM+ (Per una Governanza Europea Multilingue), i cui membri provengono da diversi Stati membri dell’Unione Europea (UE), mira a promuovere il multilinguismo nelle istituzioni europee. L’associazione si oppone quindi a qualsiasi egemonia monolingue. Il legislatore europeo sta attualmente discutendo la proposta di regolamento sul “Passaporto vaccinale” (certificato verde digitale) – 2021/0068 (COD). Questo “passaporto” consisterà in tre certificati contenenti semplici informazioni, come il nome del titolare, il nome del vaccino e la data della vaccinazione. L’articolo 3.2 della proposta stabilisce che “…Le informazioni figuranti nei certificati sono espresse anche …. almeno nella lingua ufficiale o nelle lingue ufficiali dello Stato membro di rilascio e in inglese. “ Secondo Jean-Luc Laffineur, avvocato franco-italiano di 50 anni e presidente di GEM+, “per quanto ci risulta, è la prima volta che la Commissione europea privilegia una lingua rispetto alle altre. Se questo articolo sarà adottato nella sua forma attuale, le autorità degli Stati membri saranno obbligate a rilasciare documenti anche in inglese, anche se l’inglese non è la loro lingua ufficiale. Ciò costituisce una violazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità”. Secondo Pierre Luc Vervandier, 34 anni, 34 anni, giurista francese in un ufficio di rappresentanza a Bruxelles, “è deplorevole che la Commissione europea non sappia che altre lingue, come il tedesco e il francese, sono altrettanto conosciute nell’UE quanto l’inglese”.  “Non bisogna impedire agli Stati membri che lo desiderano di tradurre i futuri certificati europei in inglese, ma è necessario riconoscere le lingue madri più parlate nell’Unione europea. Costringere tutti gli Stati membri a rilasciare certificati in inglese distruggerebbe il riconoscimento della diversità linguistica menzionato nei Trattati e la valorizzazione delle lingue all’interno dello spazio europeo, il che a lungo andare sarebbe dannoso per la costruzione di una Europa politica” aggiunge Michael Thaidigsmann, 47 anni, giornalista freelance tedesco a Bruxelles.

Per tutte queste ragioni, GEM+ propone che l’articolo 3.2 dell’attuale proposta di regolamento sia modificato come segue:

“…Le informazioni figuranti nei certificati sono espresse anche in formato leggibile all’uomo e almeno nella lingua o nelle lingue ufficiali dello Stato membro di rilascio, fatto salvo il diritto per gli Stati membri di rilasciare tali certificati anche in almeno due lingue ufficiali dell’Unione europea, una delle quali va scelta tra le cinque lingue materne più diffuse nell’Unione europea”